FARE E PROMUOVERE CULTURA A TOVO


L'articolo a firma di Silvia Andreetto apparso su Il Secolo XIX di mercoledì 12 marzo con il quale si descrive la bella esperienza della scuola di teatro organizzata dalla Pro Loco e tenuta dalla Compagnia Teatrale Gli Zanni di Nino Manitto ci permette di fare una riflessione sulla grande opportunità che il "fare cultura" offre a tutta la comunità.

In questi tre anni di amministrazione comunale abbiamo - anche in modo "ossessivo" - lavorato per un sempre maggiore coinvolgimento dei cittadini nella vita della nostra comunità, appoggiando e sostenendo tutte quelle istanze che provenivano da molte parti e che non erano mai state veramente prese in considerazione. Fabrizio Vignati, il nostro assessore alla cultura nonché vice sindaco, ha da subito cercato un dialogo costruttivo con le associazioni che operavano sul territorio e con i cittadini che chiedevano "spazi", spesso non solo fisici, per poter esprimere le proprie passioni artistiche.

Con questa operazione di ascolto, è iniziato un processo che ha portato ad animare, questa volta sì, gli spazi pubblici del nostro paese, offrendo una proposta variegata di manifestazioni ed eventi che hanno animato le sere estive ed i contenitori del territorio. 

Fra pochi giorni terminerà il primo corso di teatro che è stato oggetto dell'articolo del Secolo, ma la compagnia teatrale "Gli Zanni" ha realizzato una serie di opere teatrali (dall'Inferno di Dante messo in scena nei caruggi del Poggio al Mistero Buffo di Dario Fo fino ad arrivare all'Avaro di Moliere) che sono state proposte a Tovo ed in altre piazze e teatri della nostra regione tutte con la scritta "Compagnia Teatrale Gli Zanni di Tovo San Giacomo"! Il mettere in scena una pièce teatrale vuol dire anche fare delle prove e queste vengo svolte regolarmente ogni martedì sera, sempre in spazi concessi dal comune di Tovo. Gli esempi potrebbero proseguire con l'associazione culturale "Mulino degli Artisti" che da anni fa battere il cuore rock della nostra valle mettendo a disposizione di band locali (4Real) e non solo la sala prove a Bardino Nuovo: questa associazione sta inoltre ampliando la sua offerta culturale promuovendo iniziative ed eventi che oltrepassano la sfera musicale e che spesso hanno un fine sociale (come Un mulino di solidarietà dello scorso dicembre). Si potrebbe anche evidenziare i tanti cittadini che, singolarmente o in forma di associazione, vogliono contribuire alla vita sociale e culturale di Tovo San Giacomo organizzando, a loro spese, manifestazioni che hanno portato in piazza molte persone (come il caso dell'associazione WoodsTovok). O come non ricordare le volontarie che con passione ed amore tengono aperta e promuovono la Biblioteca civica Borsalino? Gli esempi potrebbero proseguire e tutti sarebbero meritevoli di essere citati.

E poi c'è il Museo dell'Orologio da Torre G.B. Bergallo che negli ultimi due anni è diventato un concreto contenitore culturale capace di offrire i suoi spazi a tutte le declinazioni dell'arte: la sala centrale del Museo è stata utilizzata per concerti di musica classica e leggera, per eventi multimediali (Guarda che luna), per mostre pittoriche (la mostra di Luciano Laschi è diventata permanente grazie alla donazione fatta al Comune di numerose opere) e fotografiche. Non più uno scrigno avulso dal contesto sociale: il nostro museo, grazie al suo allestimento in continuo arricchimento dovuto all'attività del conservatore Sergio Bendo e di Zefferino Pollione, sta diventando un punto di riferimento sempre più ammirato e conosciuto anche fuori Regione. La sua promozione - anche virale (partecipando all'iniziativa "invasionidigitali" o alla prossima #museumweek di Twitter), su internet, in tv e sui diversi social (facebook e twitter) - sta dando buoni frutti in termini di visite alla struttura.

Tutto questo però non sarebbe successo se non ci fosse stata quella politica di ascolto e di disponibilità che ha permesso e vuole permettere a tutti di poter partecipare alla crescita culturale e sociale della nostra comunità e che ha dimostrato, soprattutto a chi diceva e che dice ancora oggi che proporre e fare cultura in un piccolo paese come Tovo non è possibile e non rende, la valenza sociale della cultura nella nostra comunità (i cittadini si ritrovano nelle piazze, condividono idee, il piacere di vedersi e di confrontarsi). La partecipazione e l'entusiasmo che abbiamo visto in questi ultimi anni è la chiara dimostrazione che tutto è possibile, basta solo volerlo e sostenerlo.

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