XXX ASSEMBLEA ANCI

Venerdì si è conclusa a Firenze la XXX edizione dell'Assemblea nazionale dell'ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) alla quale sono intervenuti oltre 1.160 Sindaci e amministratori locali, con 230 giornalisti accreditati da testate nazionali e locali. Inoltre la presenza del Governo ai lavori dell’Assemblea è stata di altissimo livello: oltre ai significativi interventi, all'apertura dei lavori del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e del Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, l'Assemblea ha visto le presenze dei Ministri Delrio, Giovannini, Bray, Lorenzin, Carrozza, Kyenge e Orlando e del Sottosegretario all'economia Baretta oltre alla partecipazione del presidente di Confindustria e dei Segretari della CGIL e della Uil. 

Dai tre giorni di assemblea sono uscite chiare le richieste al Governo per la governance dei comuni ed in particolare, da parte dei sindaci dei piccoli comuni italiani, si è chiesto:

  1. di eliminare il Patto di Stabilità interno per i comuni al di sotto dei 5000 abitanti in quanto inutile e dannoso;
  2. la disponibilità a proseguire nell'associare le funzioni fondamentali a patto che ci siano norme più semplici che accompagnino i comuni in questo passaggio;
  3. chiarezza nella normativa fiscale locale (per i cittadini e per gli Enti stessi): basta confusioni, cambiamenti in corsa e basta col camuffare con la denominazione "comunale" imposte che di comunale hanno ben poco.

Ecco una breve sintesi dei tre giorni a cui ho partecipato.

L'arrivo in sala del presidente Napolitano accompagnato da Enrico Letta
Il saluto di Matteo Renzi
Un momento del discorso di Giorgio Napolitano
L'intervento di Enrico Letta


Al mattino di mercoledì 23 si è svolta la VIII assemblea nazionale dei piccoli comuni ed ha visto la partecipazione del Ministro Del Rio il quale tra l'altro ha ricordato come “sugli enti locali italiani pesa l'impostazione centralistica dello Stato. Da mesi sto dicendo agli altri ministri che la rete delle amministrazioni locali è nervosa per le troppe difficoltà che incontrano e per l'eccesso di norme e vincoli con cui debbono avere a che fare”. Si è dichiarato disposto ad ascoltare gli amministratori dei piccoli comuni - che rappresentano il 57% di tutti i comuni italiani - ed ha rammentato come sia necessario proseguire nell'associare i servizi come hanno fatto e stanno facendo altre importanti nazioni europee. A questo proposito è stato ribadito come le leggi che governano questo delicato processo di associazionismo siano in realtà complesse e poco chiare.



Il sindaco di Massina Accorinti
Il Ministro della Salute Lorenzin
Il presidente dell'ENI
Nel pomeriggio invece si è tenuta l'inaugurazione della XXX Assemblea con la prestigiosa partecipazione del Presidente Giorgio GNapolitano e del Presidente Enrico Letta. Davanti a loro, al sindaco di firenze Matteo Renzi e ad altri ministri, il presidente dell'ANCI Piero Fassino (sindaco di Torino) ha letto una corposa e dettagliata relazione che è stata accolta con un lungo e convinto applauso al termine della lettura. La relazione ha avuto anche passaggi molto duri: "I sindaci sono gli interlocutori naturali di cittadini, imprese, famiglie, anziani, disoccupati e precari. Da noi vengono per ricevere risposte. Questa consapevolezza, però, spesso non ci viene riconosciuta né dallo Stato né da certa stampa che troppo spesso identifica i Comuni come centri si spesa parassitaria. Oggi chiediamo rispetto. Chiediamo di condividere le scelte. Chiediamo di essere messi nelle condizione di fare quello per cui i cittadini ci hanno eletto ... In questi anni abbiamo visto costantemente ridotte le nostre risorse e come se non bastasse le ingerenze sul ruolo dei Comuni sono aumentate, come accaduto con la spending review, persecutoria nei nostri confronti. Voglio dire con chiarezza che noi la revisione della spesa la facciamo tutti i giorni. Vorrei fosse così anche per le altre parti dello Stato ... aspro è lo stato d'animo dei sindaci italiani. Negli ultimi 12 anni abbiamo subito continui tagli. Solo dal 2007 al 2013 parliamo di 16 miliardi di euro, otto di inferiori trasferimenti e altri otto dai vincoli del Patto di stabilità. Non è pensabile tagliare ancora. Occorre un cambio di passo, una stagione nuova". Sui piccoli Comuni, inoltre, Fassino ha ricordato che per loro "l'applicazione del Patto di stabilità non porta vantaggi alle finanze dello Stato quindi bisogna escludere gli enti sotto i 5.000 abitanti da questo genere di vincoli. Occorre una vera rivoluzione, una deregolazione che liberi le amministrazioni centrali e locali dai troppi adempimenti che soffocano amministratori e cittadini. I Comuni hanno e meritano fiducia. Abbiamo la consapevolezza di vivere in un grande Paese e per farlo uscire dalla crisi occorre lo sforzo di tutti, ognuno per ciò che gli compete".

Giovedì 24, nella prima sessione dell'Assemblea, s'è discusso di autonomia ed innovazione, mentre nel pomeriggio, si è svolto l'incontro con tema Welfare: i comuni tra meno risorse e più bisogni a cui hanno partecipato Susanna Camusso della CGIL, Angeletti della UIL (il suo intervento è stato il peggiore di tutta l'Assemblea, per pressapochismo e superficialità: sembrava che avesse letto un bignami sui (luoghi) comuni poco prima di entrare in sala), di Paolo Scaroni presidente di ENI, del presidente di Confindustria Squinzi, del ministro della Salute Lorenzin (intervento molto interessante) e di alcuni amministratori tra cui il sindaco di Messina, Renato Accorinti, che ha fatto leva, nel suo discorso, sulla necessità di elevare culturalmente ed eticamente la partecipazione politica dei cittadini. Nel dibatto coordinato da Myrta Merlino (la7), è intervenuta anche il Ministro Kyenge.


Nell'ultimo giorno di Assemblea, la sessione mattutina era dedicata alla nuova fiscalità dei comuni (service tax): prima dell'intervento del Ministro Orlando, sono stati molto interessati i passaggi di Michele Emiliano, sindaco di bari, e del sindaco di Bolzano, Spagnolli. Nel dibattito successivo è emersa unanime, in tutti gli interventi, anche da sindaci politicamente "lontani", la stessa lamentela legata all'impossibilità di avere chiarezza sulla nuova fiscalità locale che nel giro di due anni è impazzita mettendo in difficoltà gli uffici comunali, gli amministratori locali e lasciando i cittadini in balia di sigle e nomi, nella più totale confusione. Come ha dichiarato Pizzarotti (M5S, sindaco di Parma), gli amministratori locali sono "cellule sane" in un ambiente malato, ma si rischia che, per natura del loro ruolo, diventino l'obiettivo degli strali dei cittadini che non comprendono, giustamente, l'eccessiva imposizione e la mancanza di risposte alle loro domande. Gli ha fatto eco Attilio Fontana (sindaco leghista di Varese) che ha evidenziato come il Governo centrale a volte premi chi "non fa" portando un esempio emblematico: ad inizio ottobre, dopo che molti comuni (tra cui Tovo), si erano dotati con dispendio di energie e risorse, del regolamento TARES e cambiato l'impostazione della tassazione sui rifiuti, sia uscito un decreto con il quale si diceva che poteva essere reintrodotta la TARSU: "vengono premiati i fannulloni e non chi si adegua alle norme".

A titolo informativo la partecipazione del sindaco di Tovo San Giacomo a questa assemblea, benché istituzionale, non ha comportato e non comporterà alcun esborso da parte del Comune: le spese del trasporto e del pernottamento saranno rimborsate quasi integralmente da ANCI; le altre rimarranno a carico del Sindaco.

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