LEGGE DI STABILITA'

Il governo ha appena approvato la nuova Legge di Stabilità che, insieme alla legge di bilancio, costituisce la manovra di finanza pubblica per il triennio 2014/2016 e rappresenta lo strumento principale di attuazione degli obiettivi programmatici definiti con la Decisione di finanza pubblica. Essa ha sostituito la legge finanziaria.

Prima di elencare i principali punti di questa legge, è bene ricordare che questa è un insieme di intenti del Governo, che dovranno essere comunque discussi, probabilmente modificati e approvati dal Parlamento nelle prossime settimane.

Ecci i punti principali della legge di stabilità così come è uscita dal Consiglio dei Ministri (da "Il Post.it"):
  1. La legge di stabilità prevede interventi per 11,6 miliardi di euro nel 2014, e complessivamente per 27,3 miliardi di euro nel triennio.
  2. Il governo prevede per il 2014 sgravi fiscali per 3,7 miliardi di euro.
  3. Previsto il recupero di circa 8,6 miliardi di euro attraverso tagli alla spesa e nuovi interventi fiscali.
  4. Non sono previsti tagli alla sanità.
  5. Taglio del "cuneo fiscale" a partire dal 2014 con 2,5 miliardi di euro: 1,5 miliardi attraverso la riduzione dell’IRPEF per le fasce medie e basse, 40 milioni per la riduzione dell’IRAP e 1 miliardo per ridurre i contributi sociali aziendali. Le detrazioni IRPEF per i lavoratori si fermano a 1.510 euro e non più al previsto aumento di 1.600 euro.
  6. TARES (Tassa Rifiuti e Servizi) e IMU (Imposta Municipale Unica) sulle prime case non di lusso sono sostituite con la TRISE (Tributo sui Servizi), che a sua volta si divide in due parti e cioè la TARI per i rifiuti e la TASI sui cosiddetti “servizi indivisibili” (le attività comunali offerte a tutti e non individualmente, come la polizia locale, gli uffici tecnici, l’anagrafe, eccetera). L’importo della TARI sarà determinato sulla base della superficie delle proprietà come avveniva già per la TARSU e del numero degli occupanti come avviene nella TARES; la TASI avrà un’aliquota di partenza pari all’1 per mille con stessa base imponibile dell’IMU.
  7. Tra il 2014 e il 2016 riduzione delle tasse per le imprese di 5,6 miliardi di euro e di 5 miliardi per i lavoratori.
  8. L’imposta di bollo per le comunicazioni relative ai prodotti finanziari aumenta, passando dall'1,5 per mille di quest’anno al 2 per mille per il 2014. Il bollo non si paga per le comunicazioni legate ai fondi sanitari e a quelli pensionistici. In questo modo il governo confida di recuperare 900 milioni di euro.
  9. Sono prorogati di un anno gli incentivi per le ristrutturazioni che prevedono un bonus del 65 per cento sulle spese per il risparmio energetico (il cosiddetto “ecobonus”) e del 50 per cento per quelle semplici.
  10. Entro fine anno saranno venduti a Cassa Depositi e Prestiti Spa immobili per circa 500 milioni di euro. L’operazione servirà per ridurre in parte il debito pubblico, ritoccando il rapporto tra deficit e Prodotto Interno Lordo (PIL) per il 2013. L’operazione sarà ripetuta nei prossimi due anni e le dismissioni dovrebbero fruttare 1,5 miliardi di euro.
  11. Viene rivisto il sistema di calcolo del “patto di stabilità” interno degli enti locali, quello che devono rispettare i comuni e che è stato spesso criticato dai sindaci per essere rigido al punto da impedire nuovi investimenti. Ai comuni dovrebbero arrivare circa 1,5 miliardi di euro in seguito allo sblocco di diverse risorse.
  12. Saranno aumentate le deduzioni dell’ACE (Aiuto alla Crescita Economica), il meccanismo introdotto dal governo Monti per incentivare la capitalizzazione delle società. Nel 2014 la deduzione passerà dal 3 per cento al 4,2 per cento.
  13. Sono messi a disposizione 250 milioni di euro per la social card, che potrà essere usata anche dagli immigrati con permesso di soggiorno per lungo periodo. Previsti 250 milioni di euro per il fondo per i non autosufficienti.
  14. È previsto un “contributo di solidarietà” per gli esodati, che sarà ottenuto attraverso un prelievo (ripetuto per tre anni) del 5 per cento dalle pensioni nella fascia tra i 100.000 e i 150.000 euro lordi l’anno, del 10 per cento per le pensioni sopra i 150.000 euro lordi e del 15 per cento per le pensioni sopra i 200.000 euro.
  15. Blocco della contrattazione per gli impiegati pubblici per tutto il prossimo anno. Viene progressivamente modificato il turn over (la sostituzione degli impiegati che vanno in pensione con nuovi assunti): nel 2015 ci saranno assunzioni per il 40 per cento dei ritiri, nel 2016 per il 60 per cento e nel 2017 per l’80 per cento.
  16. Al Piano nazionale per la banda larga sono destinati 20,75 milioni di euro.
  17. Il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, quello che serve per ottenere con meno difficoltà un prestito, prevede fondi per 1,6 miliardi di euro spalmati sui prossimi tre anni.
  18. Per trasporti e infrastrutture sono previsti 400 milioni per le Ferrovie, 335 milioni per l’ANAS e 400 milioni di finanziamento per il MOSE (Venezia).
  19. Alle università andranno 230 milioni di euro ed è previsto per il 2014 un aggiustamento della spesa per le scuole paritarie con nuove risorse per 220 milioni di euro.
Per maggiori chiarimenti ecco le slides preparate dal Governo.

Commenti

Post popolari in questo blog

BENVENUTO DON ALESSIO!

COMPLIMENTI AL CAV. PINO FUSCO

RIVIERA DELLE PALME E DEGLI ULIVI