LA CRISI ED I RISCHI

Il momento che il nostro Paese sta attraversando è delicatissimo e rischia di avere ripercussioni ancora più pesanti su tutti noi cittadini. Come sindaco sono preoccupato, molto preoccupato. Io, questa notte, a differenza di qualcun altro, non ho dormito perché sento tutte le responsabilità di dover dare risposte ai cittadini. Si sta giocando col fuoco e si rischia di far affondare definitivamente il nostro Stato, di far crollare tutto il sistema di servizi e di supporto ai cittadini.

Se il Governo cadrà - e non voglio qui esprimere giudizi sull'esecutivo, ora è davvero secondario - si produrrà una caos indescrivibile per le amministrazioni locali, caos che si ripercuoterà direttamente sui cittadini. 

Prima di tutto, ed è un purtroppo un fatto concreto, l'aver eliminato la prima rata dell'IMU sulle prime case non ha avuto al momento, come previsto, il versamento da parte dello stato ai Comuni di quanto dovuto, con conseguenti riduzioni nelle prestazioni di servizi diretti (che ormai sono solo i comuni, anche quelli piccoli come Tovo San giacomo, riescono ad offrire). Se non si troverà una soluzione seria a questa incomprensibile crisi, si dovrà andare ad elezioni ed i cittadini si troveranno a pagare la seconda rata IMU sulle prime case il prossimo 16 dicembre. Il comune di Tovo San Giacomo è caduto sotto la mannaia incomprensibile del Patto di stabilità che di fatto ha bloccato tutto: nelle casse del nostro piccolo comune di sono circa 700 mila euro fermi che non possiamo spendere. L'aumento dell'IVA inoltre inciderà non solo su tutti noi, sui beni di primo consumo, ma anche sulle casse comunali e di conseguenza anche sui cittadini.

Ad oggi, fine settembre, il comune di Tovo San Giacomo, come per la stragrande maggioranza dei comuni italiani, non è in grado di potare in Consiglio comunale il Bilancio di previsione del 2013 (sì, non mi sono sbagliato: una legge della Stato prevede la presentazione del bilancio di previsione 2013 entro il 30 novembre quando, in regime di "normalità", si dovrebbe portare l'assestamento di bilancio ...), ma non perché non ne abbiamo le capacità (il bilancio è pronto da mesi), ma perché non sappiamo quanti (e se ...) saranno i trasferimenti dallo stato e di conseguenza come inserire nelle varie voci. Se cadrà tutto, probabilmente dovremmo tagliare ogni forma di investimento pianificato per tappare i buchi conseguenti dai mancati trasferimenti.

Sono molto triste, stanco ed incazzato. Sono anche stufo di prendere pesci in faccia anche per chi non ha governato la nostra Nazione, per chi ha scelto scientemente di trasformare i comuni in "gabellieri" dello Stato, per chi continua ad indicare i piccoli comuni come fonti di sprechi, mentre siamo tra i pochi enti pubblici a continuare ad offrire servizi e ad aver dolorosamente razionalizzato le spese oltre che ad ascoltare veramente i cittadini (a cui rispondiamo sovente "no" proprio perché bloccati dall'assurdità delle norme centrali).

Credo che si debba andare a votare, ma con una nuova legge elettorale che ridia dignità agli elettori, permettendo loro di scegliere chi mandare in Parlamento, legando i deputati e senatori al territorio e non al "capetto" di turno. Se si riuscirà a formare un Governo di scopo questo deve avere delle priorità, precise, identificabili: in primis la nuova legge elettorale e poi la sistemazione dei conti pubblici (se non vogliamo che sia la UE a fare il nostro prossimo Bilancio ...), garantendo i trasferimenti agli Enti pubblici permettendo così l'erogazione dei senìrvizi.

E se proprio lo volete sapere, mi auguro che il prossimo presidente del Consiglio sia Matteo Renzi, un politico (bravo? cattivo? Mettiamolo alla prova e poi lo giudicheremo ... di quelli che ci hanno governato in questi anni ci siamo fatti già un'idea ...) che almeno sa cosa vuol dire amministrare un comune, ascoltare i propri cittadini (anche quando questi mugugnano e si lamentano), rispondere e soprattutto lavorare per cose concrete.

Scusate lo sfogo, Alessandro Oddo

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