FELICI DI CRESCERE: "LA CRISI FINIRÀ QUANDO FAREMO QUALCOSA PER FARLA FINIRE"

Ieri abbiamo partecipato all'incontro denominato "Felici di crescere" organizzato dalla Regione Liguria con lo scopo, attraverso il confronto e le testimonianze, di trovare gli strumenti per reagire alla crisi che sta pesantemente colpendo il tessuto economico e sociale della nostra Regione.

A Palazzo Ducale a Genova si sono dati appuntamento numerosi amministratori pubblici locali (per Tovo hanno partecipato anche il vice Sindaco Fabrizio Vignati e l'assessore Luigi Barlocco), imprenditori, lavoratori, sindacalisti tutti con l'obiettivo di stilare un'agenda di interventi da attuare al più presto per far sì che il superamento di questo drammatico momento storico avvenga soprattutto attraverso la presa di coscienza della situazione e la conseguente reazione, reazione che deve avvenire con l'attivazione di strumenti - sovente a costo zero - che potrebbero però dare fin da subito respiro all'agonizzante economia ligure.

Quella di ieri è servita per dare un segnale importante per dire che la politica non può soffermarsi solo sulle doverose e necessarie riforme istituzionali, ma deve dare risposte concrete alla crisi mettendo in campo atti come l'allentamento del Patto di Stabilità Interno che permetterebbe, da subito, di mettere in circolo quasi 9 miliardi di euro attualmente fermi nelle casse degli enti locali e che servirebbero a far ripartire cantieri e pagare aziende senza creare nuovo indebitamento.

Gli interventi di ieri sono stati molteplici e diversi: dai sindacalisti che ponevano l'accento sulla continua perdita di posti di lavori (con i giovani che non riescono a trovarlo ed i cinquantenni che si trovano senza un posto fisso), agli imprenditori portuali e marittimi, dai sindaci come Marco Doria di Genova e Michela Marcone di Varese Ligure (portando l'esempio del suo comune ha affermato che si deve passare dall'economia sostenibile ed un'economia sostenitrice dello sviluppo) all'imprenditore turistico.

Ci auguriamo che l'incontro di ieri sia davvero un momento di svolta in questa crisi, che possa davvero essere l'occasione per spingere il futuro (?) Governo, ma anche l'attuale (perché molte delle richieste uscite dal dibattito possono essere attivate ancora dal Governo Monti), a mettere in campo azioni rapide per contrastare questo "corto circuito economico e sociale".





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