AMBIENTE, SPORT E TURISMO: UNA COMBINAZIONE POSSIBILE E VINCENTE!

Sono passati diversi giorni dalla conclusione delle prima edizione del Val Maremola Trail, ma ritengo lo stesso importante ritornare sulla manifestazione anche perché il suo successo ha dimostrato come si possa valorizzare il territorio e farlo diventare un motore per la sua economia. L'esempio è quanto ha scritto Marina Plavan su RunningPassion.it de La Stampa: ha sintetizzato alla perfezione l'obiettivo che noi come amministrazione comunale volevamo raggiungere quando creavamo la delega (a Luciano Cesio) alla "valorizzazione ambientale".

L'ambiente è la risorsa più preziosa che il nostro territorio possa avere: spetta a noi, cittadini ed amministratori, fare in modo che venga preservata e valorizzata. Questa azione, delicatissima, può essere fatta solo attraverso il coinvolgimento nelle attività: abbiamo da subito iniziato un'azione di pulizia dei sentieri (alcuni abbandonati da decenni), chiedendo ed ottenendo la partecipazione dei cittadini, che spesso erano anche i proprietari dei terreni su cui passano questi sentieri. Ebbene, dopo un anno e mezzo di amministrazione, grazie al coinvolgimento di tante persone ed organizzazioni (come il CAI di Loano, la Pro Loco di Tovo ...), oggi il nostro paese ha l'antica Via del Ferro nuovamente percorribile ed una serie di sentieri agibili e segnalati. 

Si tratta solo dell'inizio: il lavoro è lungo e deve essere sempre condiviso anche con i comuni limitrofi proprio per poter creare un sistema che riesca da un lato a mantenere e preservare il nostro territorio e dall'altro ad essere attrattivo creando flussi turistici "di nicchia" (il cosiddetto outdoor).

Quanto ha scritto Marina Plavan nell'articolo sintetizza il traguardo raggiunto oltre a far emergere quanto la manifestazione sia stata ben organizzata (da Paolo Manca e Luciano Cesio con la preziosissima collaborazione di tanti volontari come la Pro Loco, il gruppo Scout, la CRI di Magliolo e tantissimi cittadini).


Tovo San Giacomo, mai sentito nominare prima della lettura del volantino del 1° Val Maremola Trail. Ecco a cosa servono queste gare, a farci conoscere angoli del mondo, nemmeno poi tanto lontani ma estremamente incantevoli. Una volta scoperti questi luoghi, con la memoria automatica delle cose belle, li portiamo per sempre nel cuore, con le loro stradine, i loro pendii e le viste incantevoli verso il mare. Tovo San Giacomo è un paese caratteristico della Liguria di circa 2500 abitanti a due passi dalla più conosciuta cittadina di Pietra Ligure e non lontano dal comune di Finale Ligure, Tovo è incastonato nella Val Maremola ai piedi del monte Folchi, un picco di 321 metri. Il suo nome deriva dalla parola tuvu, tufo in italiano e nella contrada Bronati si trova uno strapiombo tufaceo.

La mia giornata del Maremola trail è iniziata con una nuova levataccia, domenica mattina nella mia regione Piemonte nevicava copiosamente per cui ho addirittura anticipato la sveglia, il viaggio di andata è stato sicuramente molto faticoso e come ho detto subito dopo l’arrivo: molto più faticoso il viaggio della gara, visto che il trail misurava 21 km con un dislivello 1300 metri.

Se ripenso al viaggio lungo l’autostrada Torino Savona di domenica mattina, mi viene ancora da ridere, pochissime le macchine lungo tutto il percorso, una nevicata di quelle che si vedono poco sovente e che non ti permettono di vedere che a un palmo dal naso, per non parlare dei mezzi antineve davanti che con una marcia decisamente lenta, ti fanno battere il cuore perché pensi di non arrivare in tempo per la partenza del trail. Infine, per creare piu adrenalina ancora, ci si mettono pure di traverso le comunicazioni sui pannelli dell’autostrada che ti comunicano che l’autostrada potrebbe essere bloccata.

Tutti questi sono stati gli ingredienti del pre-gara, poi una volta giunti a Tovo, una fitta pioggerellina ci ha accompagnato per la nostra consueta avventura domenicale dedicata al running della natura sposata al mare.

Sarà l’immane fatica a raggiungere il luogo della gara, sarà il risultato della gara, ma il 1° Val Maremola Trail mi è piaciuto tantissimo! Dopo la partenza posta davanti alle scuole di Tovo abbiamo affrontato una prima salita, una volta arrivati sulle colline c’è stato un continuo susseguirsi di luoghi incantevoli prima un vecchio borgo, tra orti e uliveti, poi un bosco secolare di sugheri (natte), finalmente per i nostri polmoni è arrivata la prima discesa per poi risalire sul Monte Grosso, risalita che ci permetteva di avere una bella visione verso il mare, nonostante il tempo non fosse dei migliori. In seguito sono stati toccati il Colle dei Folchi e i ruderi dell’antico castello con l’attraversamento di un bellissimo castagneto nel comune di Finale. Dopo l’ultima discesa siamo arrivati nei tipici carrugi del Poggio infine siamo scesi lungo una mulattiera cementata che portava al traguardo nella Piazza Umberto I di Tovo.

Nella prima parte di questo trail sono stata in compagnia dell’aquila Valetudo Andrea De Alessandri, che ha terminato il Maremola in trentaduesima posizione, dopo metà gara ho deciso di godermi l’ultima parte, ho sbirciato a 360° per fotografare nei miei occhi tutto ciò che riuscivo a vedere e ripromettendomi di ritornarci in una giornata di bel tempo; ricorderò senz’altro il ruscello che abbiamo dovuto attraversare e che non ho avuto esitazione ad attraversare mettendo i piedi a bagno per fare più in fretta. Giustamente molti atleti nel dopo trail hanno testimoniato che lo staff di Tovo ha organizzato questo trail alla perfezione con tante segnalazioni sul percorso e con una ripulita ai sentieri a regola d’arte . Dunque un grosso grazie a queste persone che con il loro minuzioso lavoro ci hanno permesso di vedere sentieri inediti.

Dopo una doccia veloce eccoci accontentati dal pranzo, direi ottimo ed abbondante, di seguito le premiazioni dei primi cinque uomini e prime cinque donne.

A livello agonistico tra gli atleti uomini ha primeggiato Alberto Ghisellini davanti a Davide Ansaldo e Paolo Piano, mentre tra le donne la sottoscritta si è lasciata alle spalle Michela Sturla e Bellotto Cecilia.


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