DELRIO: “CAMERE DISPONIBILI ORA TOCCA AL GOVERNO, PROSSIMO OBIETTIVO RIVEDERE IL PATTO DI STABILITÀ”

I presidenti delle Camere sono pronti a incardinare il decreto sullo sblocco dei pagamenti in una Commissione speciale per approvarlo velocemente. La prima battaglia è vinta. Il governo a questo punto non ha più alibi”. Si è conclusa con questo annuncio del presidente Delrio ai sindaci, in attesa davanti al teatro Capranica, la giornata di iniziativa ‘aperta’ indetta da Anci per chiedere lo sblocco dei pagamenti alle imprese e la revisione dei vincoli del patto di stabilità.

Uscendo dal Senato, dopo essere stato alla Camera, il presidente dell’Anci ha riferito la “forte sensibilità” dei presidenti Laura Boldrini e Piero Grasso alle istanze dei Comuni. “Ora – ha aggiunto – il governo non ha più alibi”.

Prima degli incontri di Montecitorio e Palazzo Madama, il discorso di apertura di Delrio davanti a una platea di circa 800 tra amministratori, imprese e rappresentanze sindacali. “Oggi presentiamo un’agenda di fatti concreti” ha esordito il presidente Anci che già in mattinata si era detto fiducioso verso un decreto di sblocco dei pagamenti, come gli era stato anticipato dallo stesso ministro dell’Economia Vittorio Grilli. “Sia chiaro però – ha precisato Delrio – che non ci aspettiamo trucchi o inghippi burocratici, perché altrimenti procederemo da soli autorizzando i pagamenti. Sono mesi – ha continuato il presidente Anci – che combattiamo e sia chiaro che questa non è una battaglia per i sindaci ma per i nostri territori che vivono e crescono delle loro imprese”.

Delrio ha poi ricordato come “nelle casse di comuni ci sono circa 13 miliardi di euro bloccati da questo patto di stabilità”. Ed è proprio il patto di stabilità la prossima battaglia che i sindaci porteranno davanti al nuovo Parlamento. “Il Patto – ha proseguito il presidente Anci – così come congegnato fa cadere più del 23% degli investimenti. Il Paese questa verità non la sa e soprattutto non sa che questi vincoli sono tutti italiani, mentre si continua a dire che è l’Europa che ce li impone”.

Per il presidente Anci però all’Europa bisogna pur guardare, come nel caso dei “colleghi tedeschi, francesi e spagnoli che questi vincoli non li hanno e possono investire per la crescita e lo sviluppo”. Delrio ha anche portato alcuni esempi di cosa, lo sblocco dei pagamenti e la revisione del patto, potrebbe comportare. “Il primo vale circa un punto percentuale di Pil e la revisione del patto, solo per le città metropolitane, significherebbe un miliardo di euro da immettere nella nostra economia così in sofferenza. E’ giunto il momento – ha quindi concluso – di avviare una nuova stagione di responsabilità e di sobrietà per concertare gli investimenti e far ripartire lo sviluppo e la crescita dell’Italia”. 
(da  ANCI)

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