TERRE INCOLTE

A dicembre veniva pubblicata a Tovo San Giacomo l'Ordinanza Sindacale n. 15 in materia di terreni incolti ed abbandonati con la quale si ordinava a tutti i proprietari, i possessori, usufruttuari, conduttori a qualunque titolo di terreni incolti in prossimità di strade comunali o vicinali o prospicienti su spazi ed aree pubbliche, interni ai segnali di località del territorio di Tovo San Giacomo, di provvedere al mantenimento e cura di quanto di loro competenza in conformità alle norme di legge ed ai regolamenti vigenti (in sintesi alla loro pulizia). 

Sono state inviate circa una trentina di raccomandate ai proprietari segnalati come inadempienti e, ad oggi, buona parte dei terreni segnalati sono stati ripuliti. Si è trattato del primo invio ed altri ne seguiranno, mentre il procedimento proseguirà per chi non si è ancora adeguato nonostante la raccomandata. 

E' notizia odierna che, durante l'ultima seduta della Giunta Regionale, è stato approvato un argomento di giunta sul disegno di legge regionale sul recupero delle terre incolte, sulle norme per il rilancio dell'agricoltura, la salvaguardia del territorio rurale e l'istituzione della banca regionale delle terra. Un'iniziativa che non per caso arriva a distanza di un anno dai tragici fatti dell'alluvione che ha colpito le Cinque Terre, la Val di Vara e Genova. Attraverso il disegno di legge, la cui discussione in Giunta è iniziata oggi e che dovrà concludersi nelle prossime settimane per poi passare all'esame del consiglio regionale, la Giunta lancia un segnale chiaro contro l'abbandono del territorio e l’incuria e per favorire il ritorno alla terra.

L'obiettivo della Giunta è quello di richiamare i cittadini che posseggono terreni in Liguria a un comportamento meno negligente verso il proprio territorio e le amministrazioni locali alle loro responsabilità, per quanto riguarda la salvaguardia delle aree e la prevenzione dei fattori di rischio. 

Nel dopoguerra la Liguria aveva 150.000 persone che lavoravano la terra, oggi sono meno di 14.000 e, vista la fragilità del territorio ligure, sono sempre più necessarie le opere di manutenzione.

La proposta di legge prevede che le terre di cui i proprietari non possono o non riescono a prendersi cura siano trasferite nella disponibilità di chi vuole farne uso, attraverso un soggetto terzo garante e nelle previsioni dell'assessore all'agricoltura Barbagallo sarà una Fondazione, denominata Banca regionale della Terra, a gestire il terreno al posto del denaro.

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