SUI PICCOLI COMUNI


L'altra sera è stata varata una manovra economica "lacrime e sangue" che ha fatto pure grondare di sangue il cuore del premier Berlusconi. Fra gli atti presenti in questo corposo aggiustamento finanziario di oltre 45 miliardi di euro in 2 anni, è stata inserita anche la "fusione" (?), "l'accorpamento" (?) dei piccoli comuni, quelli con meno di 1000 abitanti.

Sinceramente rimango molto dubbioso sull'utilità di tale provvedimento (e lo scrivo da sindaco di un paese - Tovo San Giacomo - che di abitanti ne ha quasi 2600) soprattutto per due aspetti:
  1. non riesco a trovare grandissimi risparmi economici nell'accorpare i comuni di piccole dimensioni (il costo dei gettoni di presenza dei consiglieri e le indennità degli amministratori, forse qualche economia in scala nella gestione degli uffici), a meno che non si voglia intervenire sull'erogazione dei servizi ed allora, più che un risparmio, il tutto si tradurrebbe in un gravissimo disagio per i cittadini. Rammento che tutti i comuni interessati da questa "riforma" si trovano, nella provincia di Savona, nell'entroterra e dunque i loro cittadini soffrono già di una carenza di servizi (per la lontananza dalle principali vie di comunicazione, dalla carenza di fondi ...) che verrebbe indubbiamente aggravata dalla soppressione degli enti che, ad oggi, sono gli unici erogatori di servizi per questi luoghi.
  2. in secondo luogo trovo sconcertante che una "ristrutturazione" così importante di elementi dello Stato italiano venga fatta all'interno di una manovra di assoluta emergenza come quella varata venerdì sera e non all'interno di un'apposita legge nata dalla concertazione e dalla condivisione degli obiettivi. La saggezza popolare dice che le cose fatte in fretta e soprattutto quando queste non sono affatto condivise, non portano da nessuna parte e creano solo malcontento! 

Sono convinto che si debba intervenire nella struttura dello Stato, nella sua riforma anche in senso più federalista; credo che si debba intervenire soprattutto per mettere un freno agli sprechi, agli enti inutili e costosi, ai "doppioni", all'eccessiva burocrazia (a volte demente), ma iniziare questo processo dai piccoli comuni trovo sia solo "fumo negli occhi" ed in definitiva una mossa poco utile alla causa. 

Traduco con una metafora che ha utilizzato un mio amico: è come se ad un paziente venisse diagnosticata una grave malattia in pancia e che, come rimedio, venisse prescritto l'ablazione del tartaro! Per carità, utile è sempre utile, ma non è che facendo così si guarisce dalla malattia, anzi ...

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